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Raimondo Sirotti

in piazza San Matteo

a Genova, 2013

Foto di Marco Pellerano

Raimondo Sirotti

(25 settembre 19341º maggio 2017)

Da cinquant’anni protagonista della pittura italiana, ha vissuto a Bogliasco, dove è nato, cresciuto ed è stato sindaco per dieci anni, e a Genova, dove presiedeva l’Accademia Ligustica.

Dopo gli studi artistici, nel 1958 si trasferisce a Milano dove vive i momenti più intensi della stagione informale, segue le lezioni di Brera ed entra in contatto con l’ambiente ar- tistico che gravita intorno all’Accademia, diretta all’epoca da Achille Funi: frequenta gli studi e i locali degli artisti, conosce Alfredo Chighine, Roberto Crippa, Gianni Dova e, in particolare, Piero Manzoni che diventa suo amico e suo tramite verso gli ambienti dell’avanguardia.

All’inizio degli anni sessanta, periodo che appare determinante sotto il profilo delle scelte artistiche ed esistenziali, si collocano il ritorno a Bogliasco e il matrimonio con Giovanna Casella, cui segue la nascita di Emanuela, Ilaria e Riccardo. Nel 1968, con la borsa di studio “Duchessa di Galliera” assegnatagli dal Comune di Genova, soggiorna a lungo in 

Inghilterra: guarda con particolare attenzione alla funzione della luce nei paesaggi di Gainsborough, Constable e, per affinità elettiva, Turner.
Negli anni settanta espone a Milano alla galleria del Milione, alla Galleria delle Ore e più volte alla galleria Cocorocchia: la prima nel 1973 nella collettiva Il nuovo paesaggio. La natura, ordinata da Gian Franco Bruno, in cui figurano anche dipinti di Afro, Aimone, Bacon, Birolli, Piccini, Morandi, Morlotti e Sutherland. Nel 1974 è presente con Mandelli, Moreni, Romiti, Bendini, Vacchi, Chighine, Morlotti, Carmassi, Fasce, Brunori, Ruggeri, Saroni, Soffiantino, Forgioli e Savinio nella mostra Ultimo naturalismo tra storia ed avanguardia, curata da Marisa Vescovo, alla Loggia di San Sebastiano a Ovada.

All’intensa attività espositiva di tutti gli anni a seguire (è invitato a importanti mostre collettive tra cui le Biennali di Milano del 1987 e 1994 e la mostra a Conegliano Veneto, Roberto Tassi e pittori. Da Fattori a Burri, nel 1998; ha esposto nelle maggiori città italiane Genova, Milano, Roma, Firenze, Venezia, Treviso, Perugia ed estere Parigi, New York, Washington, Ottawa, Vancouver, Baltimora) unisce una serie di preziosi interventi sul patrimonio artistico: nel contesto del rifacimento di palazzo San Giorgio condotto da Pinin Brambilla, la restauratrice dell’Ultima Cena leonardesca, opera direttamente sul riquadro del San Giorgio e il Drago sul portale d’ingresso, mentre nel 1995 nel restauro del presbiterio della basilica della SS. Annunziata del Vastato reinterpreta il dipinto absidale di Giulio Benso Incontro dei Santi Gioacchino e Anna.

Nel 1989 vince il concorso nazionale per due arazzi per il Grande Foyer del Teatro dell’Opera Carlo Felice.
Con riferimento alla storia di Genova, rielabora, focalizzandosi sul rapporto paesaggio luce, due opere classiche della pittura genovese: Il Paradiso di Bernardo Strozzi e La Pastorale di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto. Nel 2005 il Comune di Genova a Palazzo Ducale lo celebra con una mostra antologica, Raimondo Sirotti. Cinquant’anni di pittura con testo critico di Marco Goldin. Nell’occasione gli è stato conferito dal Sindaco di Genova il “Grifo d’Argento”.

Nel 2006 alla Galleria di Arte Moderna di Genova l’artista propone un’originale lettura contemporanea di otto artisti, da Nicolò Barabino a Ernesto Rayper, da Rubaldo Merello a Plinio Nomellini.

Nel 2008 Marco Goldin, su incarico del Comune di Brescia, organizza una grande mostra di Van Gogh, nell’ambito della quale presenta la personale di Raimondo Sirotti Giardini 1958-2008.

Nel 2010 è ospite a Palazzo Reale di Genova con una grande mostra dal titolo Sirotti. Mediterraneo il colore della luce.
Il suo dipinto La quercia dei Cappuccini è esposto nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2011.

Alla Estorick Collection di Londra è presente nella mostra Abstraction in Italy 1930 / 1980 del 2012.
Nell’aprile 2013 tiene la personale Profumo e Luce al Castello Cinquecentesco di Santa Margherita Ligure, seguita nel mese di giugno da quella al Museo Sant’Agostino di Genova Genova e Raimondo Sirotti. Tra il 2014 e il 2015 partecipa a Parma al Palazzo della Pilotta alla mostra Fuoco Nero dedicata ad Alberto Burri. In occasione degli eventi promossi da Genova per il suo ottantesimo compleanno, Sirotti ha donato al Museo dell’Accademia Ligustica una grande tela di tre metri per due. Si tratta di una rivisitazione del capolavoro di Bernardo Strozzi Sant’Agostino lava i piedi a Cristo in veste di pellegrino, conservato al museo stesso dell’Accademia.

Il suo dipinto Mare d’inverno viene consegnato a Luca Zingaretti come premio Govi 2016.
Dal 2016 al Museo del Parco di Portofino viene installata una sua opera: Il prugno.

E' presente nello stesso anno con il dipinto Estate alla mostra Da Guttuso a Vedova a Schifano. Il filo della pittura in Italia nel secondo Novecento al Museo di Santa Caterina di Treviso, curata da Marco Goldin.

La sua ampia produzione pittorica è rappresentata dall'Archivio Raimondo Sirotti, fondato nel 2020 dagli eredi.

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